Le vicende storiche di San Rocco al Porto sono sempre state legate al Po sin dalla sua origine, che si presume risalga alla creazione – in epoca romana – di un edificio destinato al personale di sorveglianza del tratto di Via Emilia, che originava da Piacenza, appena al di là del fiume.
Il nome del villaggio che gli si sviluppò attorno prese il nome dal colore di quell’edificio ‘Ca rossa’.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, Ca rossa e i terreni limitrofi seguirono per molto tempo il destino di Piacenza, di cui era considerato la ‘testa di ponte’ sulla sponda sinistra del Po.
Si comprende quindi perché, anche nei secoli seguenti, le vicende storico-politiche hanno portato San Rocco al Porto a gravitare amministrativamente su Milano o Lodi, la vita economica e sociale sia rimasta sostanzialmente legata a Piacenza.
I collegamenti con l’altra sponda del Po hanno anzi costituito, per lungo tempo, la risorsa economica primaria di San Rocco al Porto e ne hanno alimentato lo sviluppo: la fama dei ‘navaroli’ di San Rocco al Porto, organizzati addirittura in corporazione, testimoniano l’importanza che un tempo ebbe questa attività.
Per contro la presenza del fiume non è stata sempre vantaggiosa per il Comune, poiché l’attraversamento fluviale è sempre stato un obbiettivo strategico primario durante le numerose guerre succedutesi nel corso degli anni e perché la forza delle acque non ancora irregimentate ha sottoposto queste terre a ricorrenti inondazioni.
Le Origini del Nome
Come e perché i primi abitanti del luogo scelsero San Rocco come patrono non si sa: alcuni pensano che il Santo, ammalato di peste, si fermasse nei boschi in riva al Po e che il fatto abbia dato il nome al luogo; altri dicono che San Rocco, gran pellegrino, venne scelto come protettore dei navaroli e dai traghettatori, perché li accompagnasse nei loro viaggi e li proteggesse. Altrettanto semplice è immaginare come al nome di San Rocco venne aggiunto “al Porto” richiamando l’esistenza di un attracco fluviale per collegare le zone piacentine alla Lombardia. Oggi esiste un collegamento stradale (la strada statale 9 Via Emilia), ma un tempo esisteva qualche “navarolo” (barcaiolo) che traghettava persone ed averi da una sponda all’altra del Po.